DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
A partire dal 1° gennaio 2007, sono state apportate delle modifiche operative alla compilazione del DAU.
Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.agenziadogane.it/.
a) Fattura commerciale
Da presentare in triplice copia e redatta in inglese. Deve essere vistata dalla Camera di commercio di competenza.
b) Certificato di origine
Può essere richiesto dall'importatore. Deve essere redatto sul formulario comunitario.
Le regole relative al rilascio e utilizzo dei certificati di origine sono precisati nell'Allegato XI
c) certificato fitosanitario
E' richiesto per la frutta, i legumi, le sementi ed altri vegetali, è rilasciato dal servizio fitosanitario della Regione di appartenenza.
d) Certificato sanitario
Necessario per le carni, è rilasciato dalle ASL di competenza.
L'Afghanistan autorizza l'importazione di bovini riproduttori per il resto occorre informarsi presso il proprio importatore.
Da sapere: l’esportazione di tappeti e pietre preziose dall'Afghanistan è sottoposta a restrizioni e imposte doganali.
TRASPORTO E IMBALLAGGIO
a) Assicurazione trasporto
Non c’è obbligo di assicurazione locale (obbligo di assicurare le merci in Afghanistan).
b) Trattamento degli imballaggi in legno
Sebbene in materia di trattamento degli imballaggi in legno, il paese non abbia adottato la norma ISPM-15 FAO , si consiglia l'impiego di materiale privo di parassiti. (4)
Per ulteriori informazioni consultare il sito https://www.ippc.int/countries/afghanistan
SPEDIZIONE TEMPORANEA
Il paese non è membro della convenzione ATA. Le esportazioni temporanee sono effettuate secondo le procedure del diritto comune attraverso uno spedizioniere.
Codice paese: (660), AF (1)
Capitale: KABUL
Popolazione: 40 milioni (2021)
Superficie: 652.864 km²
PIL: 19.564 milioni $
PIL / pro capite: 600 $
Fuso orario: +3h30 rispetto all'Italia; +2h30 quando in Italia è in vigore l'ora legale.
Lingue: dari e pashto
Religione: islamica
Moneta: Afgano
Prefisso per l'Italia: 0039
Prefisso dall'Italia: 0093
L'Afghanistan è uno Stato del sud-ovest dell’Asia, senza sbocco al mare, che confina a ovest con l'Iran, a sud e a est con il Pakistan, a nord con il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Tagikistan e con la Cina nella regione più a est della nazione attraverso il corridoio del Wakhan. Le lingue ufficiali del paese sono il dari e il pashtu.
L’Afghanistan è un territorio prevalentemente montuoso con zone pianeggianti solo nel nord e nel sud-ovest. Il clima varia considerevolmente con temperature estive che nel sud-ovest possono raggiungere i 49°, mentre d’inverno, sulle montagne Hindu Kush (principale catena montuosa) nel nord-est, possono scendere fino a -26°.
La situazione politica del paese è frammentata: il governo riconosciuto dalla quasi totalità del mondo è quello della Repubblica Islamica dell'Afghanistan, sorta nel 2004, che, tuttavia, è oramai ridotto ad un governo in esilio, in quanto de facto l'Afghanistan è un emirato sotto il controllo dittatoriale e totalitario dei talebani dal 15 agosto 2021. L'Afghanistan è uno dei paesi più poveri al mondo e il più povero dell'Asia.
L'economia afgana è una tra le più povere del pianeta e risente dei continui conflitti che si sono susseguiti negli ultimi decenni e che hanno distrutto le infrastrutture, sconvolto il sistema sociale e decimato la popolazione.
La produzione di cereali, principalmente nelle regioni settentrionali, è a conduzione familiare (agricoltura di sussistenza), l'unica coltivazione redditizia è il papavero da oppio. I lavoratori sono sottopagati: la paga mensile varia da 1 a 3 dollari. Inoltre, l'uso massiccio di veicoli militari ha lasciato le strade in cattive condizioni, diversi ponti bombardati non sono stati ricostruiti, di frequente le strade vengono chiuse a causa dei conflitti nell'area con grave danno al transito di beni di primaria necessità, attrezzature di emergenza e materiali per la ricostruzione destinati all'intero paese. Ampie porzioni di territorio rimangono minate. Il commercio risente della forte concorrenza sleale del contrabbando.
Il settore industriale comprende produzioni su piccola scala di tessuti e tappeti, saponi, mobili, scarpe e vestiario, prodotti alimentari, bibite analcoliche e acqua minerale, nonché gas naturale, carbone, rame. I principali poli industriali si trovano a Kabul e Surkab, mentre gradualmente il Paese sta iniziando a intensificare l’estrazione di ferro, rame, niobio e litio.
PASSAPORTO E VISTI
ATTENZIONE: Si sconsigliano vivamente viaggi a qualsiasi titolo in Afghanistan, in considerazione del perdurare della gravità della situazione di sicurezza interna nel Paese, dell’elevato rischio di sequestri a danno degli stranieri e del ripetersi di gravi attentati complessi in tutti i principali centri urbani ed anche nel centro della capitale. In particolare, le condizioni di sicurezza hanno subito un ulteriore aggravamento in concomitanza con le elezioni presidenziali.
Un notevole aggravamento delle condizioni di sicurezza è, inoltre, prospettato in coincidenza con lo svolgimento di eventi particolari, a Kabul come nelle altre città, quali celebrazioni di festivitaà religiose, manifestazioni, ricorrenze, eventi pubblici, elezioni (locali e centrali) etc.
Per ulteriori informazioni consultare il sito: http://www.viaggiaresicuri.it/
Passaporto: necessario, con validità residua di almeno tre mesi. Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
Visto d’ingresso: necessario, da richiedersi presso l’Ambasciata dell’Afghanistan a Roma. L'emissione del visto richiede almeno 7-9 giorni, mentre il rinnovo dello stesso, a Kabul, almeno 10 giorni.
Lavorare in Afghanistan: per lavorare nel Paese sono necessari sia il visto d’ ingresso, sia il permesso di lavoro. Secondo le nuove disposizioni dei Ministeri competenti, per la richiesta del permesso di lavoro sono necessari l'originale del titolo di studio superiore/universitario debitamente legalizzato dalla Rappresentanza diplomatica italiana a Kabul o la “copia conforme” dello stesso, ottenibile presso la stessa Rappresentanza.
Si invitato tutti i lavoratori italiani residenti in Afghanistan a portare sempre con sé, all'atto della partenza e dell'arrivo nel Paese, copia del permesso di lavoro (MAI l'originale), in assenza della quale le Autorità potrebbero impedire l'accesso nello stesso.